«Caro On. Di Maio, – scrive ancora Piero Incerpi al Ministro dello Sviluppo Economico – è con un senso di pudore e di vergogna che mi trovo costretto a far seguito alle precedenti lettere inviatele, per continuare a parlarle del nostro comparto concessorio, apparecchi da intrattenimento (azzardo) awp e vlt».
«Dopo i tragici eventi di Genova e del Pollino, – prosegue Incerpi – onestamente trattare certi argomenti, con decine di nostri connazionali morti mi mette profondamente a disagio, ma come si dice il ferro va battuto quando è caldo.

Fa veramente stupore che nel nostro paese occorra tragedie di tale portata per far si che la politica rifletta e ponga attenzione su i propri misfatti, si perché il problema vero è puramente politico, e la politica che ha contrattualizzato, ceduto e non controllato certe concessionarie.

Siamo un popolo profondamente ipocrita, con poca memoria storica e scarso senso civico, sempre pronti a rivendicare i nostri diritti, acquisiti o meno, ma molto poco inclini ad osservare e rispettare i nostri doveri, civili e morali, se nemmeno un lutto nazionale è stato sufficiente a stoppare e rinviare il campionato di calcio, salvo le due squadre genovesi, senza che tutto ciò suscitasse sdegno, forse dovuto agli interessi dei diritti televisivi ed i vari palinsesti delle varie attività di scommesse che tale evento muove.

Magari sarebbe opportuno prestare particolare attenzione proprio a questo intreccio di interessi, televisivi, giornalistici, concessori, con la indimenticabile complicità politica, che in questi anni hanno lavorato alacremente per diffamare il settore delle awp, distruggendo un comparto che inizialmente era composto da aziende italiane di piccola o media dimensione diffuse capillarmente su tutto il nostro territorio, di fatto espropriandoci in nostri beni ed il nostro lavoro a beneficio di poche s.p.a. dell’azzardo, mi dica Lei cosa c’è di dignitoso in tutto questo.

Se è dovuto accadere una tale tragedia per svegliare la coscienza collettiva, riflettere ed interrogarsi sui i sistemi concessori italiani tanto da spingerla a dichiarazioni di revoca, recissione o nazionalizzare tali attività, cosa peraltro difficile, ma in particolar modo non vorrei che tutto ciò servisse come purtroppo spesso è accaduto in Italia, a privatizzare gli utili ed i dividendi azionari e a socializzare le perdite.

Non so, probabilmente sarebbe più opportuno fare accurati controlli, punire i responsabili e correggere le dovute distorsioni in corso d’opera che è prerogativa del governo previsto dalle concessioni con attenzione oculata agli innumerevoli conflitti d’interesse.

Per entrare nel merito più speculare al nostro settore, anche a seguito delle dichiarazioni del sottosegretario Giorgetti, che è vostra intenzione andare a rivedere le concessioni in scadenza per poi valutare se rinnovare le altre, peccato che se non intervenite subito per ciò che strettamente riguarda i concessionari del gioco, le aziende terze incaricate con relativo indotto industriale e commerciale sarà definitivamente morto e spolpato come ho già avuto modo di dirle.

In data 20 marzo 2013 vengono riconosciute 12 concessionarie a seguito di un bando di gara e firmate le relative convenzione affidamento in concessione “PER LA REALIZZAZIONE E CONDUZIONE DELLA RETE PER LA GESTIONE TELEMATICA DEL GIOCO LECITO MEDIANTE GLI APPARECCHI DA DIVERTIMENTO E INTRATTENIMENTO PREVISTI DALL’ARTICOLO 110,COMMA 6, DEL T.U.L.P.S.” (Comunicato stampa AAMS).

Nella premessa di tale affidamento si parla di gestione telematica ma non fisica.

Art. 5/1 Il concessionario è tenuto ad effettuare le attività e le funzioni pubbliche con organizzazione propria o di terzi, di cui assume diretta responsabilità.

Art. 5/9 Il concessionario, espressamente ed incondizionatamente, a versare il corrispettivo di euro 100,00 per ogni apparecchio di gioco awp per il quale richiede il rilascio del nulla osta, fatta salva la possibilità di rivalsa nei confronti dei soggetti che sono proprietari degli apparecchi medesimi.

Rivalsa puntualmente esercitata dai concessionari.

Se il concessionario è titolare dei nulla osta, in virtù della concessione e del pagamento di euro 100.00, ma esercitando la rivalsa su di me che sono proprietario dell’awp, che inoltre gli ho coperto anche il deposito cauzionale di € 1500.00 di fatto quale è il rischio di impresa ed investimento del concessionario? Dovrei almeno disporre liberamente della portabilità di esso tra uno dei 12 affidatari.

Art. 8/1/k a mantenere, per tutta la durata della concessione, nello statuto del concessionario, la previsione di idonee misure atte a prevenire i conflitti di interesse degli amministratori e, per gli stessi nonché per i presidenti e i procuratori, di speciali requisiti di affidabilità, onorabilità e professionalità nonché, per almeno alcuni di essi, di indipendenza.

Queste in estrema sintesi le premesse e alcuni articoli dell’atto di convenzione concesso da AAMS ai 12 concessionari, ora a seguire alcuni obblighi dei predetti nei confronti dei gestori (terzi incaricati) parte delle premesse o articoli dei contratti Concessionario/Gestore

Premessa: Il gestore ha individuato uno o più esercenti, aventi i requisiti di cui al Decreto Attuativo dell’art. 1 comma 533 della legge 23 dicembre 2005, n. 266 ed iscritto al relativo albo disponibili ad accettare che vengono collocati nei loro esercizi, gli apparecchi di gioco di proprietà del gestore, da collegare alla rete telematica del concessionario.

Art. Il contratto tra le parti ha ad oggetto l’attività di raccolta del gioco lecito da parte del gestore attraverso gli apparecchi di gioco che lo stesso mette a disposizione del concessionario e collegati alla rete del concessionario medesimo, nonché tutte le attività relative al funzionamento e al mantenimento in efficienza degli apparecchi stessi.

Art. Il concessionario si obbliga a: richiedere il nulla osta di esercizio per gli apparecchi di gioco, come previsto dalla normativa vigente e successive modificazioni ed integrazioni, per consentire al gestore l’esercizio delle attività di raccolta del gioco lecito tramite gli apparecchi di gioco, ed a comunicare immediatamente al gestore l’avvenuto rilascio.

Detto ciò e considerata la problematica di cartello commerciale, evidenziata in precedenza, che difatto si sta attuando visto le già pervenute richieste di aumento del costo rete da parte dei concessionari nei confronti di noi terzi incaricati, (GESTORI) con relative condizioni economiche tali da metterci in condizioni o di accettarle o risoluzione unilaterale da parte dei suddetti senza nessun esborso ma trattenedosi i nulla osta che potranno ricollocare al loro piacimento.

Riepilogando: Il gestore è proprietario degli apparecchi, contrattualizza gli esercizi da esso procurati, paga i PDA, mette i fondo cassa, paga i famosi € 100.00 per il rilascio dei nulla osta, presta € 1500.00 a garanzia fideussoria pro apparecchio al concessionario, subisce la legge di Stabilità 2014, deve stornare i vari aumenti di preu e sostenere i costi aziendali ivi compresi i costi di sostituzione hardware per la variazione del pay-out ed infine dopo il decreto dell’avvenuta riduzione pagare anche i costi per la rottamazione entro i sei mesi dalla dismissione, pena cancellazione dagli elenchi dei soggetti abilitati.

Mi e Le domando,

TUTTO CiO’ LO TROVA SUFFICENTEMENTE DIGNITOSO?

Scusandomi della mia insistenza, augurandole buon lavoro Le porgo i miei distinti saluti».

Fonte: Jamma.it