Caro On. Di Maio, in qualità di vice presidente del consiglio, ma in particolare come leader dei Penta Stellati, a seguito della votazione favorevole, tenutasi al Senato, del Suo “Decreto Dignità”, in relazione alle sue dichiarazioni susseguitesi, mi ritrovo oggi a doverle riscrive per continuare a parlare della nostra, ma con particolare attenzione alla tutela della sua DIGNITÀ».

Così Piero Incerpi, gestore toscano riprende il tema del gioco pubblico scrivendo al ministro Luigi Di Maio.
«La vita a volte è beffarda, ci sorprende, ci stupisce con eventi e coincidenze veramente uniche; strano annotare che nel giorno che passa al Senato della nostra Repubblica l’approvazione del decreto, sia anche lo stesso giorno che io mi sia permesso di scriverle una lettera aperta per parlarle di dignità in generale, con accorata attenzione al tema della ludopatia ed alla filiera di cui faccio parte, coincida con il lancio sul mercato di ben quattro nuovi tagliandi di lotteria istantanea (Lottomatica) senza nuocere gravemente alla salute di chicchessia.

E’ veramente bizzarra come cosa, sembra quasi che io il sig. Cairoli ad. della sopra citata azienda ed io ci fossimo dati appuntamento per farle uno scherzetto, ovviamente da punti di vista molto distanti tra loro.

Molto curiosa, ma degna di segnalazione, è anche quando Lei con enfasi dichiara, più aumenta il “PREU”, (prelievo erariale unico) che le assicuro non è affatto unico nel nostro caso, più calerà il gioco d’azzardo nel nostro Paese, come se tutto l’azzardo in Italia sia prodotto dai soli apparecchi da intrattenimento, cosi sono definiti dal legislatore che l’ha preceduta.

Mi permetto di farle notare che da un punto di vista puramente pratico, per l’ormai denominato consumatore, non più definito giocatore patologico, non sia cambiato niente, difatti quando andremo ad inserire in una AWP, la fatidica monetina da € 1,00 otterremo le stesse probabilità di vincita tanto le stesse probabilità di perdita, impiegando lo stesso identico tempo di prima.

Le uniche cose che muteranno, aumentando il PREU, saranno due: la prima un ulteriore impoverimento della parte più bassa della filiera, terzi incaricati ed esercenti; la seconda, la più bizzarra ed anche la meno dignitosa, che lo Stato incasserà di più, non andando ad incidere, se non in modo marginale sui ricavi delle spa dell’azzardo e tanto meno su l’ammontare del giocato.

Forse non sa che le VLT, i cui diritti sono di esclusiva titolarità e disponibilità dei concessionari, che a suo tempo furono rilasciati ai suddetti, previo pagamento, in percentuale e proporzione diretta a quante AWP fossero loro collegate telematicamente, ma noti bene, di proprietà privata dei terzi incaricati, gli stessi che oggi se le sono viste tagliare (espropriare) nel modo che Le ho parlato nella mia prima missiva.

Forse non sa che il linea teorica, ma ovviamente e tecnicamente fattibile, nei sistemi informatici che gestiscono i flussi di gioco dei Video Lottery Terminal si possa intervenire sulla percentuale del pay out (vincite) senza costi di sostituzione software o hardware, con il risultato che l’Erario comunque incasserà di più, per i concessionari non cambierà assolutamente niente, mentre gli unici a essere penalizzati saranno gli avventori che si ritroveranno con probabilità di vincita inferiore.

Forse nemmeno conosce, che in virtù della concentrazione distributiva, di cui le ho accennato la volta precedente, il rischio di cartello commerciale si paleserà con gli aumenti di “costo rete” che i concessionari applicheranno a terzi incaricati, le minacce di risoluzione contrattuale unilaterale, nei nostri confronti (sempre gli stessi agnelli sacrificali, sempre sullo stesso altare) per riversare su di noi le loro eventuali minusvalenze, massimizzare i loro privati guadagni, sempre ovviamente rispettando il vincolo del mandato concessorio dei Monopoli di Stato da loro acquisito, le leggi e la costituzione ed il libero mercato.

Una domanda viene spontanea, come usava dire un noto giornalista:
Quando parliamo del nostro comparto, dobbiamo rifarci ai principi del libero mercato concorrenziale o invece al sistema monopolistico gestito dallo Stato, come per esempio il tabacco?

Una riflessione su questo credo sia doverosa, qualunque sia lo schema da adottare secondo Lei, i concessionari come e dove li posizioniamo, con quale mission, controllore o controllato?

Credo possa capire che per noi parlare di dignità, in questo particolare momento con uno scenario simile sia al quanto utopistico ma in virtù della dinamicità, Lei voglia tutelare la propria e quella di tutti i nostri concittadini.

Altro fatto al quanto goliardico, sta nel annotare da parte mia, che il giorno dopo averle parlato di dignità e pregato di dare udienza ad una associazione di categoria, nella persona del suo presidente nazionale, sig. Raffaele Curcio, per ascoltare le nostre istanze, la stampa comunichi la sostituzione del direttore dell’agenzia delle dogane e monopoli, sig, Kessler, sostituito dal sig. Benedetto Mineo a cui diamo il benvenuto augurandogli buon lavoro.

Ovviamente non ho la minima presunzione di credere che io abbia minimamente influito, è evidente che stavate lavorando su tale nomina da tempo, però mi deve dare atto che le nostre perplessità e le nostre istanze non siano poi cosi infondate e prive di dignitosa attenzione da parte del nostro Governo.
Sempre con il mio sincero rispetto
Distinti saluti».

Fonte: Jamma.it